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Nuovi obblighi, divieto di guidare un’auto intestata a un altro I Ufficiale, è legge: la multa ti distrugge

Posti di blocco: infrazioni e multe, un vero massacro. (ANSA)

Guidare la macchina di un’altra persone potrebbe non essere una buona idea. Ecco cosa si rischia se l’auto è intestata a un altro

Sarà capitato più o meno a tutti di trovarsi nelle condizioni di guidare una macchina non propria, ma intestata, appunto, ad un’altra persona. Specie quando si vive in un nucleo familiare abbastanza numeroso, è piuttosto frequente trovarsi col guidare una macchina intestata a qualcuno di ‘casa’.

Quando si guida il mezzo saltuariamente e la persona a cui è intestata la macchina è d’accordo non c’è nessun problema né vincolo. Quando subentra la regolarità allora puoi guidare il veicolo di un’altra proprietà (persone e aziende comprese) solo per 30 giorni. Trascorso questo periodo il tuo nome deve necessariamente comparire nel libretto di circolazione.

Questo ti eviterà, in caso di controlli, una multa salata e il ritiro della carta di circolazione. Alla polizia stradale, infatti, basta poco per risalire all’intestatario del veicolo e vedere se colui che guida è un parente oppure no.

La legge del 2014 è molto chiara in proposito, e stabilisce quali sono le situazioni in cui è possibile guidare una vettura intestata a un’altra persona. La multa, in caso di trasgressione, può essere salatissima.

Cosa si rischia a guidare un auto intestata ad altra persona?

Attenzione a guidare un’auto intestata ad un’altra persona o prestare la propria, soprattutto per un periodo continuativo. Il Codice della Strada non lo vieta ma è opportuno conoscere alcuni aspetti, per non incorrere in multe indesiderate. In poche parole si può chiedere l’auto a un conoscente che non sia convivente o familiare, per esempio un amico o il proprio datore di lavoro in caso la propria sia rotta, purché non si superino i 30 giorni.

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Infatti dopo 30 giorni continuativi di utilizzo la legge dice che va aggiornata la Carta di Circolazione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico), mediante talloncino che riporta i dati del nuovo utilizzatore. L’annotazione è finalizzata solo all’aggiornamento degli archivi nazionali dei veicoli.

In caso un non-familiare o non convivente guidi l’auto di un’altra persona per un periodo piú lungo senza l’annotazione del nome sulla carta di circolazione si può incappare in una multa. La violazione dell’obbligo di dichiarazione del nuovo conduttore sul libretto, puó fare scattare multe da un minimo di 516,46 euro a un massimo di 2582,28 euro.  Ai rischia il ritiro della carta di circolazione nei casi più gravi. Inoltre, l’assicurazione può prevedere limitazioni ai risarcimenti se l’auto viene guidata da persone diverse rispetto a chi possiede la vettura.

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