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La musica senza nulla nelle orecchie: le meraviglie delle cuffie a conduzione ossea

Anche se siamo sempre stati abituati a pensare che il suono debba necessariamente passare da canale uditivo e timpano, in realtà non è così: da ormai qualche anno, stanno iniziando a prendere piede le cuffie a conduzione ossea. Si tratta di un particolare tipo di cuffie, che non si infilano né si appoggiano sulle orecchie: con la conduzione ossea, il suono evita del tutto l’orecchio esterno e, come suggerisce il nome, viene trasmesso attraverso le ossa del cranio.

Quello che noi generalmente chiamiamo suono non sono altro che vibrazioni, che vengono convertite in impulsi elettrici da trasmettere al cervello da piccole ciglia che si trovano nella coclea, una componente dell’orecchio interno. 

Tutte le parti del cosiddetto orecchio esterno (tra cui condotto uditivo e timpano) non sono quindi indispensabili nell’elaborazione del suono: servono principalmente per raccogliere le onde sonore e condurle verso la coclea. Quando indossiamo degli auricolari, le vibrazioni prodotte dai piccoli altoparlanti delle cuffiette vengono incanalate nel condotto uditivo, dove fanno vibrare il timpano, che a sua volta trasmette queste vibrazioni a tre piccole ossa (chiamate martello, incudine e staffa) che a loro volta le trasmettono finalmente alla coclea, dove le vibrazioni vengono poi trasformate in impulsi nervosi.

Ma le vibrazioni che noi interpretiamo come suono possono arrivare alla coclea (in viola nell’immagine qui sopra) anche senza passare dall’orecchio esterno, attraverso l’osso temporale, ossia quella parte di cranio che si trova all’altezza delle tempie. 

Le cuffie a conduzione ossea funzionano proprio così: in questo particolare tipo di cuffie, infatti, l’altoparlante che produce il suono non si infila nell’orecchio, ma rimane poggiato sulla testa, all’altezza dell’osso temporale.

Assolutamente no: la conduzione ossea è una tecnologia che non presenta alcun tipo di rischio per la salute

Anzi, questo metodo di trasmissione del suono viene impiegato da anni anche su alcuni tipi di apparecchi acustici.

Le cuffie a conduzione ossea hanno sicuramente i loro benefici, ma presentano anche alcune criticità nell’utilizzo che andrebbero considerate prima di acquistarne un paio. Vediamo quindi in dettaglio alcuni dei Pro e Contro delle cuffie a conduzione ossea.

Pro

Non isolano dal mondo

Il motivo principale per cui indossare le cuffie a conduzione ossea è voler rimanere vigili, in grado di continuare ad ascoltare i suoni del mondo esterno. Per questo, questa tipologia di cuffie è particolarmente apprezzata da tutte le persone che hanno necessità di non isolarsi troppo: ad esempio chi va a correre, i ciclisti, e in generale tutti coloro per cui è necessario continuare a rimanere attenti sui suoni che li circondano, come ad esempio quelli delle auto che passano vicino.

Alcuni modelli possono essere usati anche in piscina

Alcune aziende che producono cuffie a conduzione ossea, realizzano anche modelli appositamente pensati per essere usati in piscina. Alcuni esempi sono le Creative Outlier Free Pro o le Shokz OpenSwim. Si tratta di modelli impermeabili (solitamente con certificazione IPX8 o superiore) che hanno un riproduttore MP3 integrato: le normali cuffie senza fili, infatti, non possono funzionare in piscina, poiché la trasmissione via Bluetooth si interrompe sott’acqua. Per questo motivo, le cuffie a conduzione ossea appositamente pensate per il nuoto possono essere un’ottima soluzione per distrarsi durante gli allenamenti in piscina.

Funzionano anche per chi ha problemi ai timpani

Dato che le cuffie a conduzione ossea bypassano completamente la struttura esterna dell’orecchio (incluso il timpano), possono essere la soluzione ideale per tutte le persone che hanno problemi al timpano.

I problemi al timpano sono relativamente comuni: possono derivare da infezioni come le otiti o da traumi, e può capitare che questo genere di traumi porti a una perdita parziale dell’udito. Ma anche chi soffre di questo genere di problema, può riuscire a godere della musica grazie alla conduzione ossea.

Contro

Zero isolamento acustico

Quello che è il principale motivo per volere delle cuffie a conduzione ossea, è anche un’ottima ragione per starne lontani: poiché il canale uditivo è completamente libero, le cuffie a conduzione ossea non sono il massimo in ambienti troppo rumorosi. Non le consiglieremmo a chi si sposta su mezzi come la metropolitana, ma a volte basta anche un’auto particolarmente rumorosa che ci passa vicino per coprire completamente la musica. Tuttavia, proprio per questo, i modelli migliori includono spesso dei tappi per le orecchie, da utilizzare nei contesti più difficili.

Possono risultare fastidiose

È una sensazione estremamente soggettiva, che varia da persona a persona, ma può succedere che le cuffie a conduzione ossea creino una certa sensazione di affaticamento dopo lungo utilizzo. Non siamo abituati ad avere qualcosa che preme sulle tempie e, considerando anche la continua stimolazione data dalle vibrazioni, questa sensazione può diventare spiacevole.

A parità di prezzo, la qualità audio è inferiore

Questa non è una regola assoluta, ma molto spesso è così: complice anche l’assenza di isolamento acustico che rende l’ascolto più difficile, a parità di prezzo solitamente delle cuffie normali (a padiglione o auricolari) avranno un suono migliore. Sebbene questa non sia una verità incontrovertibile, è bene ricordare che chi punta alla massima qualità sonora dovrebbe preferire altro.

Negli ultimi anni sempre più aziende hanno iniziato a produrre cuffie a conduzione ossea: la società più famosa e specializzata è forse Shokz (precedentemente nota come AfterShokz), azienda focalizzata unicamente su questa tipologia di prodotto, attiva dal 2014. Tuttavia, negli ultimi anni anche altre compagnie molto famose (tra cui Creative e molte altre) hanno iniziato a produrre modelli a conduzione ossea. 

Di seguito un breve elenco non esaustivo di cuffie a conduzione ossea: ci sono i 3 modelli mostrati nel video in altro, ma anche molti altri.

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