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Honor Magic 6 offre un nuovo modo per sfruttare l’IA, ma sarà utile?

Se non fosse ancora chiaro, il mantra dei prossimi smartphone che arriveranno sul mercato sarà l’intelligenza artificiale. Per creare immagini, per assisterci nella vita di tutti i giorni e per tutto quello che potrebbe venirvi in mente.

Ed è qui che ci si può permettere di essere creativi. Samsung pubblicizzerà probabilmente i prossimi Galaxy S24 come “smartphone AI“, giusto per metterci dentro un po’ di tutto, ma al recente Snapdragon Summit, dove Qualcomm ha presentato il nuovo Snapdragon 8 Gen 3 facendo leva proprio sulle sue capacità IA, Honor ha sorpreso tutti andando oltre i chatbot. 

L’amministratore delegato del marchio cinese, George Zhao, ha infatti anticipato il prossimo Magic 6 presentando, oltre alla giusta dose di assistente virtuale basato su IA, una caratteristica unica che potrebbe – se realizzata bene – cambiare il modo con usiamo il telefono: il tracciamento degli occhi.  

Nel video di presentazione si vede infatti una donna espandere un’app (Uber) da una finestra ridotta alla versione a tutto schermo, semplicemente cambiando la direzione dello sguardo

Ora, sorvolando sul fatto che l’interfaccia richiama in maniera inquietante le ultime soluzioni adottate da Apple come Dynamic Island e Attività in tempo reale, la novità in sé, che Honor chiama Magic Capsule, sembra piuttosto interessante.  

Sembra, perché ci sono alcune punti spinosi da affrontare. Prima di tutto, anche solo analizzando la descrizione fatta da Honor della funzione, comprendiamo che non si tratta di gestire lo smartphone con il solo sguardo, ma solo alcune operazioni. 

Zhao ha infatti definito Magic Capsule come una  “interazione multimodale basata sul tracciamento degli occhi“, e quel “multimodale” è la chiave in quanto ci informa come lo sguardo sia solo uno degli input, probabilmente accompagnato da altri gesti. Possiamo immaginare un sistema come quello introdotto nella PlayStation VR 2, dove il tracciamento degli occhi serve per evidenziare le voci, mentre per la selezione serve un clic.

E se Magic Capsule potrebbe aprire una nuova era per le funzioni legate all’accessibilità, tema su cui i produttori di dispositivi sono fortunatamente sempre più sensibili, la sua effettiva realizzazione è un punto di domanda. 

A vederla così, sembra più un espediente pubblicitario in grado di creare più frustrazione che altro, ma d’altronde se eseguito correttamente potrebbe rivelarsi utile in una serie di situazioni quando si ha almeno una mano occupata, non solo per gli utenti con difficoltà motorie. 

Indipendentemente da questo, sembra che l’IA stia aprendo nuove possibilità per i produttori di telefoni, che evidentemente stanno cercando di andare oltre i chatbot. Speriamo solo che non sia per introdurre una cascata di funzioni inutili per riempire il materiale di marketing.

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