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Fermo amministrativo non ti temo: il trucchetto per evitare la peggior di perdere l’auto proprio nei giorni in cui ti serve per partire e goderti l’estate

Automobilista preoccupata – Fonte Depositphotos – solomotori.it

Un’automobile sottoposta a fermo amministrativo è un mezzo senza libertà: ecco come funziona e cosa si può fare.

L’attenzione nella guida e il senso di responsabilità rappresentano aspetti cruciali per garantire la sicurezza sulle strade. È fondamentale che ogni automobilista sia informato sulle leggi attuali e comprenda le implicazioni legali che possono scaturire da azioni trascurate o azzardate.

La normativa italiana in materia di traffico, nota come Codice della Strada, enuncia con precisione i documenti richiesti per guidare e le penalità applicabili in caso di inadempienza. Inoltre, è richiesto che lo stato del veicolo sia conforme ai requisiti di controllo tecnico e manutenzione ordinaria.

Talvolta, i veicoli possono essere soggetti a fermo amministrativo. In questa sfortunata circostanza, è fondamentale conoscere il corretto comportamento da adottare per non aggravare ulteriormente la situazione.

Il fermo amministrativo rappresenta una misura cautelativa adottata dalle autorità pubbliche o dagli enti abilitati, quali Comuni o l’INPS, per immobilizzare un bene mobile registrato a nome del debitore in registri pubblici, come il Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

Una spiacevole situazione

Tale provvedimento è finalizzato al recupero di crediti non ancora saldati. Le ragioni di tali crediti possono essere diverse, inclusi il mancato versamento di imposte come l’IVA, l’IRPEF, il bollo auto, l’ICI, o il non pagamento di sanzioni per violazioni del Codice della Strada. Se una cartella esattoriale non viene pagata entro i termini stabiliti, l’ente creditore ha la facoltà di richiedere il fermo amministrativo sui veicoli registrati a nome del debitore.

Questa azione viene annotata nel PRA e, a seguito di ciò, il veicolo non può più essere utilizzato per la circolazione, né può essere cancellato, rottamato, esportato o ceduto fino a quando il debito non è stato estinto e il fermo revocato. Questo strumento si rivela quindi un potente deterrente e un efficace mezzo per le amministrazioni al fine di garantire il rispetto degli obblighi fiscali e delle norme stradali.

Pagamento debiti – Fonte Depositphotos – solomotori.it

Come rimediare al fermo amministrativo

Se un veicolo che è stato fermato amministrativamente viene trovato in circolazione, il proprietario rischia multe salate, che vanno da 1.984 a 7.937 euro. Non solo, ma il veicolo può essere anche confiscato e, se il debito rimane insaldato, l’ente creditore ha il diritto di vendere il veicolo per riscuotere il debito.

Il fermo amministrativo può essere revocato automaticamente quando si salda il debito. Inoltre, il fermo viene rimosso se si decide di rateizzare il debito e si dimostra al PRA il pagamento della prima rata. Attenzione però: se si smette di pagare le rate, al quinto mancato pagamento, il fermo amministrativo si riattiva con tutte le sue implicazioni.

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