Website Editore! Batterie auto elettriche Enervenue: garantite per 20 anni – DailyNow.it
Motori

Batterie auto elettriche Enervenue: garantite per 20 anni

I progetti sulle auto elettriche e relative componenti sono in costante attuazione. Con il divieto delle auto a combustione interna stabilito dalla Commissione Europea per il 2035, la maggior parte delle Case ha deciso di dare un’accelerata. Ma l’unico modo di far sentire meno il contraccolpo alla clientela consiste nell’offrire delle performance all’altezza. Sebbene siano stati compiuti progressi, la strada da percorrere è ancora lunga. È interessante notare il lavoro in corso negli Stati Uniti, dove l’azienda emergente EnerVenue sta cercando di ridurre significativamente il degrado delle batterie delle auto elettriche. Accertarsi una loro seconda vita permetterebbe di ridurre l’impatto ambientale. In uno studio pubblicato dall’Università di Harvard è stato, infatti, constatato che la relativa produzione ha delle serie conseguenze. Addirittura, secondo uno studio dell’Università di Harvard, le auto elettriche diventano una scelta meno inquinante rispetto ai veicoli a combustione interna dopo aver percorso 45.000 km

Qualche mese fa la start-up californiana aveva suscitato l’interesse generale, preannunciando batterie in grado di durare ben 20 anni. Già c’era motivo di dirsi entusiasti. Eppure, agli operatori non bastava. Le specifiche promesse sono di 30 anni e 30 mila cicli di ricarica. Dopo il primo ventennio verrà mantenuto l’88 per cento della capacità totale della batteria, prima del degrado. Che sarà comunque di gran lunga inferiore in confronto alle metodologie oggi adottate.

Realizzate in nichel-idrogeno, sanno immagazzinare energia da fonti rinnovabili e si prestano alle applicazioni di stoccaggio su larga scala. Gli ambiti di utilizzo potrebbero comunque anche essere altri, magari anche nelle auto elettriche, nel caso in cui i test di laboratorio dovessero dare i risultati auspicati.

Nel comunicato si sottolinea l’efficienza compresa tra l’80 e il 90 per cento, in base al tasso di ciclo. E la densità di energia per piede quadrato risulta pari o superiore a quella degli attuali accumulatori agli ioni di litio. Quest’ultima è la tecnologia maggiormente in voga al giorno d’oggi, rispondendo meglio di qualsiasi alternativa oggi presenti su piazza alle esigenze dei consumatori. Pensare che sia la soluzione definitiva sarebbe, però, presuntuoso, date le conclamate criticità associate. Se la giovane azienda statunitense mantenesse le sue promesse, i passi in avanti sarebbero notevoli. Ne beneficerebbero pure le auto elettriche, attese a una grossa diffusione di qui ai prossimi anni.

Le istituzioni comunitarie europee hanno disposto il bando delle endotermiche dal 2035 in avanti; tuttavia, fra pochi anni molti marchi tradizionali completeranno il passaggio alle full electric. Questo anche perché fra meno di due anni, il 1° luglio 2025, entrerà in vigore lo standard di emissioni Euro 7. Un provvedimento contestato da diversi capi d’industria, poiché ritenuto troppo oneroso. Tra i più combattivi si segnala Luca de Meo, il numero uno del gruppo Renault, deluso dalla decisione. Soprattutto chi ha un budget economico limitato dovrà fare una scelta di campo e tante aziende hanno preferito velocizzare la transazione ecologica.

I vantaggi delle batterie per auto elettriche Enervenue

Le batterie delle auto elettriche in nichel-idrogeno ideate dalla start-up Evervenue presentano diversi vantaggi rispetto a quelle agli ioni di litio per lo stoccaggio, ha commentato il chief revenue officer della compagnia. Il nome di Enervenue è salito per la prima volta alle cronache nel 2020, quando ne ha introdotto un concept, adottato dall’International Space Station e per il telescopio Hubble. Stando alla testimonianza dei portavoce, l’adattamento della tecnologia spaziale è a basso costo, versatile nel proporre notevoli quantità di energia insieme a capacità e durate. Inoltre, è concepito allo scopo di offrire robustezza e significativa resistenza da andare oltre i 30 mila cicli di carica e scarica.

È una delle numerose realtà di recente fondate con tecnologie avanzate, differenti dal litio in lizza per la commercializzazione. Qualora i test di laboratorio dovessero dare i risultati auspicati, ottenendo il riconoscimento di enti supervisori, allora l’introduzione sarebbe da mettere in conto. Perché è quella è la frontiera dove puntano a indirizzarsi. Non si limita a un semplice esercizio, da cui prendere spunto nell’ottica di future produzioni, bensì di un componente fatto e finito.

L’elevata domanda da parte del settore automotive e non solo ha creato un sacco di opportunità, da cogliere al volo. Con la politica che impone il passaggio alle vetture green, i presupposti sono notevolmente cambiati, in senso positivo. Nello specifico, promette di ricoprire un ruolo piano il comparto dello stoccaggio di energia a lunga durata, altrimenti noto come LDES. Le soluzioni concepite mirano a offrire delle eccellenti capacità di accumulo, oltre la portata dei semplici ioni di litio.

Senza volerne sottovalutare il prezioso contributo apportato, ormai sembra aver raggiunto il pieno potenziale. Nell’ottica dello sviluppo occorre vagliare soluzioni fin qui mai sondate o, comunque, non sondate fino in fondo. Trattandosi di una tipologia nuova di alimentazione, le prospettive lasciano sperare per il meglio. Comunque, prima di destinare delle grosse risorse sarà imprescindibile l’incremento della domanda.

È almeno la teoria di chi temporeggia nel processo. Al contrario, Enervenue fotografa una situazione agli antipodi, con un portafoglio ordini dichiarato di 7 GWh e prenotazioni in corso. I progetti sarebbe consegnati dal 2025 in avanti, mentre la società è intenta a gettare fondamenta ancora più solide.

I fondi raccolti le consentiranno di inaugurare uno stabilimento nello Stato del Kentucky (USA), avente una capacità produttiva annua iniziale di 1 GWh. Che con il passare del tempo incrementerà in misura esponenziale, fino a raggiungere la soglia dei 20 GWh. Come dichiarato nel 2022 dall’amministratore delegato, Jorg Heinemann, gli elementi costitutivi dei sistemi di Enervenue sono i suoi contenitori di stoccaggio dell’energia (ESV).

Allora, si trattava di unità da 1,2 kWh che potevano essere messi uno sopra l’altro per creare qualsiasi cosa, dai sistemi distribuiti in ambito residenziale allo stoccaggio su larga scala con durate comprese tra le due e le dodici ore. Inoltre, segna un progresso sotto il profilo della sicurezza antincendio rispetto agli ioni di litio. Ciò poiché la stessa natura scongiura sul nascere fughe termiche, segnala Enervenue, pur essendo disaccoppiato dalle catene di approvvigionamento delle batterie delle auto elettriche al litio.

Quantità di nichel minima

Il ceo di Heinemann aveva aggiunto che la quantità di nichel utilizzata è minima. La batteria di Enervenue vedrà la luce presso la fabbrica del Kentucky e, a quanto pare, ha una densità energetica doppia rispetto all’unità precedente, nonché una capacità di accumulo dell’energia superiore del 150 per cento, pari a 3 kWh caduna, tenendo conto che nel precedente era di 1,2 kWh.

Si assicura poi l’ottimizzazione dell’impiego in ambienti con un range più ampio di temperature. Coloro che ne fossero interessati avranno la possibilità di integrare funzionalità di monitoraggio. L’elevata fiducia viene confermata dalla possibile garanzia di oltre 20 anni o 20 mila cicli. Quindi, il produttore assicura che almeno l’88 per cento verrà mantenuto nel prosieguo.

In un’intervista a Energy-Storage.news, Randall Selesky, Chief Revenue Officer (CRO) di Enervenue, ha espresso l’entusiasmo dell’azienda per la nuova generazione. Offre vantaggi ancora maggiori rispetto agli ioni di litio per applicazioni stazionarie di accumulo di energie. Enervenue ha continuato a migliorare le performance, la versatilità e la flessibilità di una soluzione unica, ha aggiunto. La domanda dei clienti ha subito una decisa accelerazione e sono in procinto di produrre in serie presso la nuova gigafactory nel Kentucky. Se si guardano indietro ne sono entusiasti, giacché Enervenue ha compiuto dei notevoli in avanti rispetto al lancio, avvenuto tre anni fa. I responsabili del progetto si dicono convinti che la nuova tecnologia ESV (Energy Storage Vessel) permetterà di portare avanti una crescita ancora più veloce, nella ricerca della piena soddisfazione degli utenti, in un futuro incentrato sull’energia pulita.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio