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Dal 23 dicembre 2023 chi tiene veicoli a motore fermi in area privata o ad accesso limitato avrà l’obbligo di dotarli di assicurazione. Ecco quali sono le deroghe e cosa rischiano i trasgressori
Addio zone franche. Dal 23 dicembre 2023 l’assicurazione auto (responsabilità civile) sarà obbligatoria anche per i veicoli inutilizzati e fermi in zone private (come i garage) o che siano custoditi in aree private non accessibili. A stabilirlo è il Dlgs 184/2023, con cui l’Italia ha recepito una Direttiva europea.
L’obiettivo è garantire una maggiore tutela delle vittime di incidenti stradali, anche in caso di veicoli abbandonati o destinati alla demolizione. Pensiamo al caso in cui un’automobile parcheggiata in maniera incauta nel cortile condominiale e in modo da ingombrare la marcia altrui, renda difficoltoso al conducente in arrivo notare un ostacolo ed evitare l’impatto.
Se precedentemente veniva consentito al proprietario del veicolo fermo e/o parcheggiato in aree private, vale a dire non in marcia e neppure in zone accessibili al pubblico, di non provvedere alla RC auto, da ora questo sarà solo un ricordo.
Nel dettaglio, la normativa riguarda anche i veicoli elettrici leggeri e i rimorchi, per cui è stato introdotto il cosiddetto rischio statico, ossia la copertura per eventuali incidenti che avvengono quando il rimorchio è sganciato dal mezzo trainante.
Obbligo assicurativo veicoli fermi; rischi ed eccezioni
Per il momento difficile dire in che modo l’autorità potrà applicare eventuali sanzioni, in particolare per veicoli chiusi all’interno di un box privato. Le sanzioni sono le stesse già disposte dal Codice della Strada per chi circola senza polizza assicurativa: si tratta di una multa da 866 a 3.464 euro, a cui si aggiunge la perdita di 5 punti sulla patente, il sequestro del veicolo e il ritiro della carta di circolazione.
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Esistono comunque dei casi in cui si può evitare l’obbligo di assicurazione. Le deroghe riguardano i veicoli che sono stati formalmente ritirati dalla circolazione, come ad esempio quelli esportati all’estero, e quelli sequestrati o oggetto di fermo amministrativo.
Sono esclusi dal pagamento anche i mezzi che non possono essere utilizzati per il trasporto e non sono in grado di muoversi perché privati di una parte fondamentale, come il motore o le ruote. Occorre anche ricordare che le sedie a rotelle per le persone con disabilità non sono considerate veicoli e quindi non rientrano nella fattispecie. Resta comunque la possibilità di sospendere l’assicurazione per un massimo di 10 mesi l’anno, che diventano 11 per i veicoli storici iscritti negli appositi registri.
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