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E-fuel in Italia: costi elevati e focus sui bio-carburanti

L’assenza di impianti e costi di produzione più alti rispetto ai combustibili fossili impediscono l’avanzamento degli e-fuel in Italia.

In Italia, il percorso verso la decarbonizzazione dei trasporti non passerà attraverso gli e-fuel, cioè i carburanti sintetici. Non esistono impianti di produzione nel Paese e, nonostante sia tecnicamente possibile produrli, i costi sono notevolmente più elevati rispetto ai combustibili fossili.

Gli e-fuel, o electrofuels, sono prodotti attraverso un processo di elettrolisi dell’acqua, impiegando energia rinnovabile per ottenere idrogeno. Successivamente, l’idrogeno viene combinato con CO2 catturata dall’aria, creando un combustibile liquido adatto per i motori a scoppio. Le emissioni di CO2 generate dal consumo di e-fuel vengono compensate dalla cattura di CO2 necessaria per la loro produzione, garantendo la neutralità climatica.

Pompa benzina

Dove viene prodotta

Uno studio commissionato dall’Unem nel 2021, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha confermato che la produzione di e-fuel è tecnicamente realizzabile con tecnologie esistenti e consolidate. Tuttavia, le rese energetiche ottenute, ovvero la percentuale di energia elettrica rinnovabile trasformata in energia chimica immagazzinata nell’e-fuel, sono piuttosto modeste.

I costi di produzione degli e-fuel sono quindi “significativamente più elevati” rispetto ai combustibili fossili tradizionali. Tuttavia, queste criticità potrebbero essere compensate dalla minore necessità di investimenti infrastrutturali per garantire l’approvvigionamento energetico nei vari settori dei trasporti.

In Europa, gli e-fuel vengono prodotti principalmente in Germania e Islanda, con progetti in corso in Spagna, Norvegia, Danimarca e Svezia. L’Italia, invece, ha deciso di puntare sui bio-carburanti, prodotti a partire da biomasse o scarti. Questa scelta è in linea con l’obiettivo di commercializzare veicoli con motori termici alimentati con carburanti sintetici anche dopo il 2035, quando scatterà il divieto di vendere auto a benzina e diesel.

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